Insomma, entro e faccio tap tap fino al piano di sopra della libreria, adibito tutto ai libri scolastici.
"Sì, buongiorno, vorrei ritirare i miei libri."
"Nome?"
"Rosa Cinelli."
"Ah, sì, ecco... sono arrivati tutti."
"Perfetto! Li prendo tutti, allora."
"Sei sicura? Sono tanti. Ma tanti tanti."
Lancio un'occhiata d'intesa a Chiara, Arianna e Ilaria, che sono con me. "Mi aiutate voi a portarli fino a casa, vero?"
Loro annuiscono, tranquille: "Sì, non c'è problema!"
Così la commessa sparisce nei meandri dei magazzini.
E fa avanti indietro per tre volte. Tre. T R E.
Ed ogni volta torna stracarica di libri. Alla fine sul bancone si forma una pila talmente alta da competere con l'Empire State Building. Ecco, ORA capisco cosa intende di preciso per "tanti".
Vi giuro, quattro eravamo, e quattro borsate piene strapiene (e strapesanti!) di libri abbiamo portato a casa. Ma dice che si usano anche gli anni prossimi. Dice.
Oioi, povera me che me li devo portare sulle spalle tutti i giorni!
Comunque, vi sparo qualcosa veloce veloce sul primo giorno di scuola: DISPERAZIONEDISPERAZIONEDISPERAZIONE.
A parte questo,
- Sono contentissima di aver ritrovato i miei compagni (chi l'avrebbe mai detto, mi sono mancati);
- Mi sono cambiati tantissimi professori (e io tonta pensavo ne cambiassero solo due o tre);
- Ho un orario da spararsi, lo giuro: uscita tutti i giorni alle due, tranne il sabato, all'una (dice cambia molto);
- Il prof di matematica è un amicone del vecchio mitico prof di italiano, magari è simpatico (speriamo!);
- Non c'è più la Torturatrice (la mia vecchia prof di francese, un incubo): Yeaaaah!
Chi avevi di francese? :D
RispondiEliminaAhahah, a me per fortuna mi sono cambiati solo pochi libri! :)
Avevo la Gaggiano! D:
RispondiEliminaTi capisco, dovrebbero creare un'associazione protezione studenti ç_ç
RispondiEliminaIl peso della cultura.